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Immunità dopo il Covid: ci si può Riammalare? Il caso Gaviria e gli effetti sul Vaccino

Immunità dopo il Covid: ci si può Riammalare? Il caso Gaviria e gli effetti sul Vaccino

I casi di reinfezione da coronavirus esistono e a volte hanno generato una malattia più grave. Alcuni studi mostrano che gli anticorpi decadono dopo tre mesi: che cosa implicano per i futuri vaccini? Le risposte alle domande più comuni

Ci si può riammalare di Covid-19? La risposta è “sì”, ci si può riammalare di Covid-19, anche se è un evento molto raro. Su 40 milioni di persone abbiamo notizia certa di una ventina di casi confermati da analisi di laboratorio. Ovviamente esisteranno molte più persone che non sono “censite” e si sono riammalate, ma per ora la proporzione sembra veramente minima. «Se questo fosse un evento comune, avremmo visto migliaia di casi». Gli studi non sono facili: per decretare un caso di reinfezione, infatti, gli scienziati devono cercare differenze significative nei geni dei due coronavirus che causano entrambe le malattie.

Il caso del ciclista Gaviria
Ultimo caso di reinfezione in ordine di tempo, per notorietà, quello del ciclista Fernando Gaviria, lo sprinter sudamericano risultato positivo all’ultimo tampone molecolare nel secondo giorno di riposo del Giro d’Italia. Il colombiano fu, lo scorso marzo, il primo ciclista professionista al mondo a rimanere contagiato. La positività venne scoperta ad Abu Dhabi durante l’Uae Tour e il velocista fu costretto a una lunghissima quarantena in una struttura ospedaliera emiratina.

La seconda infezione può essere peggio della prima?
Sì, in alcuni casi lo è stata, come quello del 25enne del Nevada o quello (per ora unico) della donna morta dopo la seconda infezione, ma si trattava di una donna malata di tumore da tempo. Probabilmente stiamo sottostimando il numero di reinfezioni asintomatiche che potrebbero essere la maggioranza, ma ci sono sicuramente alcune persone che semplicemente non sviluppano buone risposte immunitarie a determinati agenti patogeni e che quindi, non sviluppando una buona memoria immunologica, possono essere reinfettate anche dopo breve tempo dallo stesso microorganismo. Sul perché a volte ci sia una malattia più grave in caso di reinfezione serviranno ulteriori indagini.

Per quanto tempo siamo immuni dopo aver contratto il Covid-19?
La maggior parte di chi si ammala di Covid-19 sviluppa anticorpi entro poche settimane. Le reinfezioni possono verificarsi per deficit qualitativi o quantitativi della risposta immunitaria, in alcuni casi dovuti a un’infezione troppo lieve cioè a bassa carica virale che quindi induce una risposta immunitaria limitata, in altri casi perché il sistema immunitario era compromesso da altri problemi di salute. Ma non sappiamo ancora per quanto tempo restiamo immuni, di sicuro in parte varia da persona a persona. Potrebbero essere mesi, quindi un tipo di immunità simile a quella che conferiscono gli altri coronavirus (come i raffreddori) oppure qualche anno come in chi aveva contratto il virus cugino della SARS1.

Due studi, uno pubblicato su Nature, giungono alla stessa conclusione: in alcuni soggetti la risposta anticorpale diminuisce dopo alcuni mesi e in alcuni soggetti gli anticorpi non sono neanche più rilevabili.

Gli asintomatici sono più a rischio reinfezione?
Il problema è che la stragrande maggioranza delle persone o non presenta sintomi o si ammala in modo blando: in questo caso non sappiamo se la risposta immunitaria indotta dall’infezione, di cui la presenza di anticorpi è una spia, sia davvero protettiva o se queste persone rischiano maggiormente una nuova infezione. Alcuni studi hanno mostrato che alcune persone, di solito i malati in modo lieve o asintomatico, hanno sviluppato un tipo di immunità diverso, l’immunità delle cellule T, una risposta che non viene rilevata dagli attuali test sierologici ma che potrebbe costituire una barriera immunologica contro il virus.

Chi si è già ammalato ed è guarito è soggetto agli stessi obblighi di chi non ha mai contratto il Covid-19?
Per questa incertezza sulla durata dell’immunità, chi ha già contratto il Covid-19 ed è guarito, dal punto di vista delle misure di contenimento in atto in Italia (e nel mondo) non ha obblighi diversi dalle altre persone: deve indossare la mascherina e deve essere sottoposto a tampone e quarantena nei casi disposti dalla legge.

L’immunità impedisce la trasmissione da coloro che vengono reinfettati?
Le persone che si infettando una seconda volta potrebbero essere anche contagiose, ma servirebbero studi più ampi per confermarlo
(corriere.it)

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