Una delle insidie estive della quale è facile dimenticarsi è il colpo di calore. È provocato da condizioni ambientali con alta temperatura (a partire da 35 gradi), ridotta ventilazione e, soprattutto, elevata umidità.
Che possono verificarsi al mare come in città. Si tratta di una condizione che non consente certo all’organismo di disperdere il calore in eccesso attraverso il sudore e di mantenere la temperatura del corpo intorno ai 37 gradi. Se l’umidità è molto elevata, il sudore evapora più lentamente e il calore non viene eliminato.
I RISCHI
Quando questo accade la temperatura del corpo aumenta e si può andare incontro a tachicardia come a febbre. Importante è avere a portata di mano integratori idrico-salini e rinfrescare il corpo con panni bagnati in acqua fredda. Altro possibile rischio è il collasso da calore, legato alla diminuzione del sangue circolante. In questi casi all’inizio ci si sente deboli, si suda e si avverte un forte giramento di testa. Il battito tende poi a rallentare, la pressione arteriosa scende e la pelle diventa fredda. «Se una persona dovesse avvertire i sintomi del collasso di calore, metterla in posizione orizzontale con le gambe rialzate rispetto al capo». «È molto difficile distinguere un calore buono da uno cattivo – È evidente che una scottatura determina un aumento della temperatura esterna della cute ed è un fatto negativo, mentre l’attività fisica e la digestione o alcuni fenomeni ormonali determinano aumento della temperatura corporea ma sono fenomeni fisiologici. In alcuni casi, e in particolare quando la temperatura è elevata, si attivano una serie di meccanismi, come la sudorazione e, a volte, il tremore muscolare».
(Salute, Il Mattino)
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