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LE REGOLE PER LA «GIUSTA» ABBRONZATURA: CREME PROTETTIVE E NIENTE ESAGERAZIONI

Il sole è un vero antistress naturale, stimola la produzione di vitamina D e aiuta in molte malattie, ma un’esposizione eccessiva può avere conseguenze deleterie e provocare effetti cancerogeni


Gli effetti benefici
Dopo mesi di clausura, finalmente possiamo goderci le belle giornate estive,
magari prendendo il sole al parco, in piscina o, per i più fortunati, in riva al mare. L’esposizione ai raggi solari è un toccasana per molti aspetti, ma non bisogna esagerare, pena un rischio maggiore di sviluppare tumori cutanei e non solo. Quali sono i principali effetti benefici che derivano dall’esposizione solare? «Il sole è un antistress naturale. Stimola e regola infatti il rilascio di alcuni ormoni alleati del benessere, come

  • la serotonina, l’ormone del buonumore,
  • le endorfine, sostanze implicate nei meccanismi del piacere e dell’appagamento
  • la melatonina, induttore del sonno.

Quest’ultima raggiunge alti livelli nelle ore notturne e la sua produzione si attiva quando la luce diurna viene meno. Immagazzinando una buona dose di sole durante il giorno, a fine giornata i livelli di melatonina si alzeranno —. L’esposizione alla luce solare è fondamentale anche perché stimola la produzione di vitamina D, necessaria all’assorbimento del calcio a livello intestinale e quindi valida alleata nella prevenzione dell’osteoporosi. Ancora ha effetti positivi su molte malattie cutanee (come dermatite atopica e psoriasi) e persino sull’apparato cardiovascolare, in quanto la pelle foto esposta rilascia ossido nitrico che riduce la pressione arteriosa».

I pericoli
Perché può far male? «L’esposizione continuativa e protratta ai raggi solari ha effetti cancerogeni, favorendo l’accumulo di mutazioni nelle cellule
dell’epidermide e quindi lo sviluppo di tumori cutanei. Il più frequente è il
carcinoma basocellulare, seguito dal carcinoma squamocellulare, che può essere più aggressivo e, nei casi più avanzati, quando non trattato subito, può dare metastasi. L’esposizione intensa ed intermittente, specie in giovane età, è invece implicata soprattutto nello sviluppo del tumore cutaneo più pericoloso, il melanoma. L’esposizione prolungata ai raggi UV è la principale responsabile dell’invecchiamento precoce della pelle, favorendo la formazione di rughe e macchie cutanee».

Quei segnali da non trascurare
Come si riconoscono i tumori cutanei? «Le cheratosi attiniche sono considerate i più importanti precursori del carcinoma squamocellulare della cute, anche se, secondo studi recenti, sarebbero piuttosto la prima manifestazione locale di tale tumore. Si presentano soprattutto sulle aree cutanee fotoesposte, come piccole chiazze asintomatiche, con dimensioni variabili (in media intorno ai 5 mm), di colorito rossastro o, più raramente, brunastro. Di solito la superficie risulta rugosa, con piccole crosticine. Il carcinoma basocellulare si può manifestare con piccole erosioni superficiali, di colore variabile dal rosa al marrone che appaiono soprattutto sul tronco, oppure con lesioni nodulari rilevate e palpabili, più comuni su testa e collo, che nel tempo tendono a sanguinare e a ulcerarsi. Per quanto riguarda il melanoma, più spesso insorge come un neo, con caratteristiche diverse rispetto a tutti gli altri nevi presenti, il cosiddetto “brutto anatroccolo”, e più raramente su un neo preesistente. Le modifiche che possono essere individuate seguendo la regola dell’ “ABCDE”, ovvero il neo sospetto presenta:
Asimmetria di forma,
Bordi frastagliati,
Colore variegato,
Dimensioni sopra i 5 mm in aumento e tende a
Evolversi
,
mostrando in un tempo piuttosto breve cambiamenti di aspetto e dimensioni».
(Salute, Corriere)