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Diarrea e trattamenti: cause, tipologie e opzioni terapeutiche

La diarrea è una condizione comune che si manifesta con feci liquide o molli e può essere causata da diversi fattori, tra cui infezioni batteriche, virali o parassitarie, intolleranze alimentari, farmaci, sindrome del colon irritabile e altre patologie.

Il trattamento della diarrea dipende dalla causa sottostante e può includere modifiche dello stile di vita, terapie comportamentali e farmaci. Nel caso di diarrea infettiva, gli antibiotici possono essere utilizzati per trattare le infezioni batteriche specifiche, ma non sono efficaci contro infezioni virali o parassitarie. L’antibiotico scelto dipende dalla causa sottostante dell’infezione. I fluoroquinoloni, macrolidi e tetracicline sono comuni antibiotici utilizzati per trattare la diarrea da Salmonella, Shigella, Campylobacter e Yersinia. Per la diarrea da Clostridium difficile, la vancomicina e la fidaxomicina sono gli antibiotici di prima scelta.

Nel caso della sindrome del colon irritabile, i farmaci utilizzati per trattare la diarrea includono antispastici, modulatori della serotonina, loperamide e probiotici. Tuttavia, il trattamento della sindrome del colon irritabile è personalizzato e varia da paziente a paziente.

È importante notare che l’uso inappropriato di antibiotici può causare una serie di problemi, tra cui la resistenza agli antibiotici e l’eliminazione della flora batterica intestinale benefica. Pertanto, gli antibiotici dovrebbero essere usati solo se necessario e sotto la supervisione di un medico.

Inoltre, è importante mantenere un’adeguata idratazione durante un episodio di diarrea, evitare alimenti e bevande che possono irritare il tratto gastrointestinale e seguire una dieta per facilitare il recupero.

In conclusione, la diarrea è una condizione comune che può essere causata da diverse patologie e fattori. Il trattamento dipende dalla causa sottostante e può includere modifiche dello stile di vita, terapie comportamentali e farmaci specifici. Tuttavia, è importante consultare sempre un medico prima di iniziare qualsiasi trattamento per la diarrea per una valutazione e una diagnosi appropriata.

Sai capire se una ferita è infetta oppure no?

Un taglio infetto può portare a gravi conseguenze, se non trattato opportunamente, quindi è prioritario riconoscerlo.

Anche una piccola ferita, che non necessita neppure di punti di sutura, può causare grossi problemi, come accade per le infezioni cutanee provocate da stafilococchi o streptococchi.
Precisato che in caso di infezione bisogna subito ricorrere al medico, come riconoscere, prioritariamente, se un taglio è stato infettato?
Ne abbiamo parlato con il dottor Stefano Ottolini, specializzato in medicina d’urgenza in Humanitas.

I sintomi dell’infezione: come riconoscerla?
Per sapere se un taglio è infetto, bisogna verificare la presenza di alcuni segni: il gonfiore, l’arrossamento, il calore localizzato (il taglio, infatti, è caldo rispetto alle zone circostanti) e la presenza di pus. Lo scenario peggiore che si possa presentare è la trasformazione di un taglio infetto in un’infezione (sistemica) del corpo intero. La prova dello sviluppo dell’infezione si ha misurando la febbre; è normale che il taglio sia caldo, ma se tutto il corpo registra un aumento della temperatura è perché l’infezione si sta diffondendo. E così è pure per il dolore ed il gonfiore: non è normale si manifestino con particolare estensione od intensità. Anche nausea e diarrea possono essere indicatori della diffusione dell’infezione dalla lesione localizzata ad altri sistemi del corpo, sistema gastrointestinale in primis. Quello che si può fare autonomamente in presenza di un taglio è mantenerlo pulito, disinfettato e coprirlo con una garza sterile e da una benda adesiva da sostituire ogni giorno.

Quando ricorrere agli antibiotici?
Se un taglio o un graffio si infetta non c’è alternativa: è necessario rivolgersi a un operatore sanitario, perché, nella maggior parte dei casi, soltanto loro possono prescrivere gli antibiotici per combattere l’infezione ed eliminarla. Diversi sono gli antibiotici disponibili, e diversi antibiotici agiscono su diversi batteri. Per capire il farmaco appropriato, il medico potrebbe aver bisogno in alcuni casi di eseguire un tampone sulla ferita e inviare il tampone per gli esami colturali batteriologici. Se entro qualche giorno i batteri saranno cresciuti a sufficienza per essere visionati al microscopio il loro tipo sarà identificato. Se invece non sarà cresciuto nulla il taglio non era infetto e gli antibiotici non saranno necessari. Tutti gli antibiotici prescritti dovranno essere assunti con l’avvertenza di continuare sino al termine concordato. Gli antibiotici, infatti, prima del termine con ogni probabilità non avranno ancora eliminato tutti i batteri e quelli sopravvissuti, i più forti, potranno così svilupparsi. Un’eventualità da scongiurare.
(Salute, Humanitas)

“DIABETE, GLI ANTIBIOTICI FANNO ALZARE LA GLICEMIA”, VERO O FALSO?

Secondo alcune persone affette da diabete, assumere terapia antibiotica fa aumentare la glicemia. Vero o falso?

FALSO Non sono gli Antibiotici a far alzare la Glicemia, ma qualsiasi tipo di Infiammazione o Infezione che ne richieda la somministrazione. – L’Infezione fa alzare la Glicemia mentre l’antibiotico, curando lo stato flogistico, la riporta alla normalità. Per spiegarci, la glicemia può essere un ottimo campanello d’allarme di un’infiammazione o infezione; infatti, quando, a parità di terapia, alimentazione, attività fisica, variabili più comunemente coinvolte nella regolazione dei livelli di glucosio nel sangue, la glicemia si alza, potrebbe significare che qualcosa sta succedendo nell’organismo. A volte, in caso di infezioni con Febbre, potrebbe alzarsi prima la glicemia della febbre; in questi casi, che in estate possono riferirsi per esempio alle cistiti, nelle donne, ma anche ad otiti da colpo d’aria, raffreddori, mal di denti o altre situazioni di flogosi, è importante curare nel più breve tempo possibile la causa dell’infiammazione/infezione per far tornare la glicemia a valori normali senza dover modificare la terapia insulinica o il dosaggio dei farmaci Ipoglicemizzanti. Questo non vale solo in situazioni di infiammazione o infezione: l’assunzione di farmaci che alterano i livelli della glicemia, come per es. il Cortisone, rende necessario rivolgersi al proprio diabetologo per cambiare la terapia per il diabete durante tutto il periodo di trattamento dell’Infezione.”

(Salute, Humanitas)