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Sai capire se una ferita è infetta oppure no?

Un taglio infetto può portare a gravi conseguenze, se non trattato opportunamente, quindi è prioritario riconoscerlo.

Anche una piccola ferita, che non necessita neppure di punti di sutura, può causare grossi problemi, come accade per le infezioni cutanee provocate da stafilococchi o streptococchi.
Precisato che in caso di infezione bisogna subito ricorrere al medico, come riconoscere, prioritariamente, se un taglio è stato infettato?
Ne abbiamo parlato con il dottor Stefano Ottolini, specializzato in medicina d’urgenza in Humanitas.

I sintomi dell’infezione: come riconoscerla?
Per sapere se un taglio è infetto, bisogna verificare la presenza di alcuni segni: il gonfiore, l’arrossamento, il calore localizzato (il taglio, infatti, è caldo rispetto alle zone circostanti) e la presenza di pus. Lo scenario peggiore che si possa presentare è la trasformazione di un taglio infetto in un’infezione (sistemica) del corpo intero. La prova dello sviluppo dell’infezione si ha misurando la febbre; è normale che il taglio sia caldo, ma se tutto il corpo registra un aumento della temperatura è perché l’infezione si sta diffondendo. E così è pure per il dolore ed il gonfiore: non è normale si manifestino con particolare estensione od intensità. Anche nausea e diarrea possono essere indicatori della diffusione dell’infezione dalla lesione localizzata ad altri sistemi del corpo, sistema gastrointestinale in primis. Quello che si può fare autonomamente in presenza di un taglio è mantenerlo pulito, disinfettato e coprirlo con una garza sterile e da una benda adesiva da sostituire ogni giorno.

Quando ricorrere agli antibiotici?
Se un taglio o un graffio si infetta non c’è alternativa: è necessario rivolgersi a un operatore sanitario, perché, nella maggior parte dei casi, soltanto loro possono prescrivere gli antibiotici per combattere l’infezione ed eliminarla. Diversi sono gli antibiotici disponibili, e diversi antibiotici agiscono su diversi batteri. Per capire il farmaco appropriato, il medico potrebbe aver bisogno in alcuni casi di eseguire un tampone sulla ferita e inviare il tampone per gli esami colturali batteriologici. Se entro qualche giorno i batteri saranno cresciuti a sufficienza per essere visionati al microscopio il loro tipo sarà identificato. Se invece non sarà cresciuto nulla il taglio non era infetto e gli antibiotici non saranno necessari. Tutti gli antibiotici prescritti dovranno essere assunti con l’avvertenza di continuare sino al termine concordato. Gli antibiotici, infatti, prima del termine con ogni probabilità non avranno ancora eliminato tutti i batteri e quelli sopravvissuti, i più forti, potranno così svilupparsi. Un’eventualità da scongiurare.
(Salute, Humanitas)

PANCIA ed EMOTIVITÀ: sai come prevenire SOMATIZZAZIONE e GONFIORE?

Per alcuni è la parte più sensibile del corpo, quella più soggetta allo stress e ai disturbi nervosi e al gonfiore.

La “pancia”, quell’area che si trova secondo fra il ventre e la parte alta dell’addome, è spesso il luogo in cui si concentrano e avvertono tensioni e fastidi quando si è stressati, preoccupati o tristi. Insieme alla dott.ssa Beatrice Salvioli, gastroenterologa di Humanitas, abbiamo parlato di come attutire i sintomi legati alla somatizzazione dello stress.

RIMEDI NATURALI RILASSANTI CONTRO IL MAL DI PANCIA Bere un bicchiere d’acqua a temperatura ambiente, ogni ora, può essere di grande aiuto per chi somatizza lo stress nella zona dell’addome. Per potenziare l’effetto rilassante è possibile anche consumare delle tisane naturali a base di erbe come camomilla, melissa e tiglio. Il benessere, deve partire dalla mattina: “Si può iniziare già appena svegli con un lieve massaggio alla pancia e un bicchiere di acqua tiepida con limone: questo rimedio rilassa le pareti dell’intestino e permette al nostro organismo, allo stomaco e all’intestino di “accogliere” meglio la colazione”.

NO A VERDURE CRUDE, SÌ ALLA MASTICAZIONE LENTA Nei momenti più critici e stressanti, in cui si avverte il “magone” e gonfiore alla pancia, bisogna poi prestare attenzione ai pasti: “A pranzo meglio evitare le fibre crude, come le insalate, perché sono più difficili da digerire, a quel punto meglio un panino o una pastasciutta”, ha spiegato Salvioli, ricordando che in qualsiasi situazione è sempre bene “masticare lentamente e non guardare computer o cellulari durante i pasti”.

(Salute, Humanitas)