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Archivio dei tag infiammazione

“USCIRE CON I CAPELLI BAGNATI
FA VENIRE LA CERVICALE”,
VERO O FALSO?

In molti credono che uscire con i capelli bagnati faccia venire il mal di collo o cervicale.

FALSO Non uscire con i capelli bagnati che ti viene la cervicale” è la raccomandazione di mamme e nonne che, così dicendo, vorrebbero proteggere figli e nipoti dai sintomi della cervicale. Quello che le nostre mamme e nonne non sanno è che la “cervicale” o cervicalgia non viene come il raffreddore. Infatti, se una persona è in salute e non soffre di stress o di disturbi come ernie discali, può stare al sicuro e uscire anche con i capelli bagnati. Ma se una persona ha l’artrosi o presenta già delle contratture muscolari, situazioni di stress, uno sbalzo di temperatura, un colpo d’aria o anche il tempo che cambia possono accentuare una situazione già presente che si manifesta con la cervicalgia. Oggi, anche la tecnologia può essere causa dell’insorgere del dolore tipico del collo: posture errate a capo chino e spalle ricurve su smartphone e tablet tendono a irrigidire i muscoli delle spalle, nella zona cervicale, che si contraggono e sono tenuti “in alto” per tanto tempo. Si tratta di una postura frequente nei giovani e nei ragazzi: la cefalea che si manifesta è dovuta proprio alla contrattura muscolare di collo e spalle.

(Salute, Humanitas)

“ARTRITE, gli Omega-3 Riducono
l’infiammazione delle Articolazioni”
Vero o Falso?

Sono in molti a credere che gli omega-3 riducano l’infiammazione e il dolore alle articolazioni nell’artrite. Vero o falso?

VERO. Anche se non è ancora chiaro se gli omega3 agiscano direttamente sulle articolazioni o sul sistema immunitario nel ridurre l’infiammazione delle articolazioni nell’artrite, è invece evidente il ruolo degli acidi grassi essenziali omega-3 nel ridurre i sintomi della malattia. Un recente studio iraniano condotto su 60 pazienti affetti da artrite reumatoide ha dimostrato che la supplementazione nella dieta quotidiana di omega-3 contenuti nel pesce aiuta a riduce la necessità di ricorrere a farmaci antinfiammatori – spiega l’esperto. – Il fatto che esista una relazione tra omega-3, in particolare del tipo EPA e DHA, e riduzione al ricorso di antinfiammatori sembra essere confermato anche dai livelli plasmatici, cioè nel sangue, di omega-3nei pazienti affetti da artrite reumatoide. Questo significa che gli omega-3 hanno un ruolo nel ridurre sia la rigidità al mattino tipica dell’artrite sia la diffusione del dolore e gonfiore alle articolazioni, riducendo così l’infiammazione e gli effetti negativi che derivano da un uso prolungato di antinfiammatori. Peraltro, chi consuma più omega-3, contenuti in abbondanza sia nel pesce azzurro che nel pesce grasso come il salmone, oppure nei semi di lino e semi di chi, sviluppa meno autoanticorpi contro la citrullina, ovvero quegli anticorpi che precedono lo sviluppo dell’artrite reumatoide e ne sono marcatori specifici. Un effetto simile da parte degli omega-3 si osserva anche in altre malattie infiammatorie croniche come la psoriasi.” (Salute, Humanitas)

È vero che chi soffre di reumatismi
“sente” il cambiamento del tempo?

Chi soffre di reumatismi prova dolori a ossa e muscoli.

La sensibilità può aumentare in corrispondenza di alcuni fenomeni atmosferici, di solito pioggia e vento e, più in generale, dei cambiamenti di tempo. Più che il bello e il brutto tempo però, i responsabili dell’aggravamento di alcuni dolori sono l’alta e la bassa pressione atmosferica a essi legate. Ciò che viene percepito sono infatti le variazioni di pressione atmosferica segnalate dai barocettori, un particolare tipo di recettori presenti nel nostro corpo.
Si trovano nella parete dei grossi vasi sanguigni e sono sensibili alle variazioni della pressione arteriosa: quando rilevano un cambiamento, inviano segnali al sistema nervoso centrale, sulla base dei quali avviene la regolazione del valore della pressione sanguigna. In condizioni normali il loro compito di controllo è del tutto indolore. Se però si trovano in tessuti sensibili, come per esempio le articolazioni colpite da una malattia reumatica, allora anche la reattività alle variazioni della pressione atmosferica esterna si somma agli effetti dell’infiammazione e provoca dolore. Chi soffre di reumatismi sente anche il tasso di umidità nell’aria e la presenza di vento. Entrambi infatti raffreddano le zone infiammate, che hanno invece bisogno di calore.
(Focus)