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RITORNO alla NORMALITÀ: chi ha Paura di Tornare Fuori

L’isolamento prolungato è stato per molti un tempo sospeso simile all’adolescenza. Con un suo fascino che lo mantiene desiderabile nei suoi elementi di regressione


Abbiamo tanto desiderato il ritorno a una vita normale. Ma ora che finalmente si intravedono piccoli bagliori di normalità sottotraccia balena un pensiero difficile da ammettere: «Quasi quasi non esco più».

L’isolamento si è trasformato in comfort zone.

«Ci sono situazione diverse, sarebbe difficile e imprudente generalizzare sulle ragioni che possono portare a questo timore. Certamente però, per molti questo è stato probabilmente un tempo sospeso, per alcuni versi simile all’adolescenza, in equilibrio tra l’infanzia e l’età adulta», commenta Valentina Di Mattei, psicologa clinica dell’Ospedale San Raffaele. «La sospensione riguarda anche obblighi e responsabilità, per questo ha un suo fascino che la mantiene desiderabile nei suoi elementi di regressione». «Però è altrettanto vero— che per alcuni è stato anche un tempo di riscoperte positive, di legami familiari vissuti più pienamente, di case abitate, di oggetti ritrovati, come per esempio i vecchi album di fotografie. Sono pezzi della propria identità che nella freneticità della vita precedente alla quarantena non trovavano spazio. Ora è difficile ributtarsi nella corrente, abbandonando questi aspetti». Comprensibile, ma forse non abbastanza per ribaltare, come capita a qualcuno, scelte che sembravano imminenti, come andare a convivere o cambiare casa. «Se la quarantena ha rappresentato una frenata improvvisa è normale che gli oggetti più instabili cadano e che si mettano in discussione equilibri e programmi. Per chi ha avuto le risorse per farlo è stato quasi un periodo di “esame di coscienza”». «Non sarà un caso se anche i ritiri di silenzio e discernimento delle tradizioni spirituali si modulano su quaranta giorni, una quarantena, appunto».
(Salute, Corriere)

Covid-19, raccomandazioni per le persone in isolamento domiciliare e per i familiari che le assistono

Come più volte sottolineato da Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di sanità (Css) e membro del Comitato tecnico scientifico (Cts) della Protezione civile, è fondamentale porre massima attenzione al contagio interfamiliare. Ad oggi i soggetti in isolamento domiciliare positivi al tampone sono infatti oltre 60mila.

Il ministero della Salute ha realizzato una nuova infografica con indicazioni pratiche per le persone che si trovano in isolamento domiciliare e per coloro che le assistono. In questo momento è importante non solo garantire il benessere del malato, ma anche tutelare la salute delle persone che si trovano a condividere gli stessi ambienti.

Queste le raccomandazioni che vengono riassunte nell’infografica.

Per chi è in isolamento domiciliare con sospetta o confermata COVID-19

  • La persona con sospetta o confermata Covid-19 deve stare lontana dagli altri familiari, se possibile in una stanza singola ben ventilata e non deve ricevere visite.
  • La persona malata deve riposare, bere molti liquidi e mangiare cibo nutriente, indossare una mascherina chirurgica da cambiare ogni giorno. Se non la tollera deve adottare una rigorosa igiene respiratoria: coprire la bocca e il naso con un fazzoletto di carta monouso quando tossisce o starnutisce e gettarlo immediatamente o lavarlo dopo l’uso. Lavare le mani con acqua e sapone o con soluzione idroalcolica.

Per i familiari che assistono persone in isolamento domiciliare per sospetta o confermata Covid-19

  • La persona che presta assistenza deve essere in buona salute, non avere malattie che la mettano a rischio, indossare una mascherina chirurgica accuratamente posizionata sul viso quando si trova nella stessa stanza del malato.
  • Le mani vanno accuratamente lavate con acqua e sapone o con una soluzione idroalcolica dopo ogni contatto con il malato o con il suo ambiente circostante, prima e dopo aver preparato il cibo, prima di mangiare, dopo aver usato il bagno e ogni volta che le mani appaiono sporche.
  • Stoviglie, posate, asciugamani e lenzuola devono essere dedicate esclusivamente alla persona malata. Devono essere lavate spesso con acqua e detersivo a 60/90 °C.
  • Le superfici toccate frequentemente dalla persona malata devono essere pulite e disinfettate ogni giorno.
  • Se la persona malata peggiora o ha difficoltà respiratorie chiamare immediatamente il 112 o il 118.

(salute.gov)