L’idratazione è fondamentale per diluire le urine e limitare la formazione dei cristalli
La dieta può aiutare a prevenire le recidive in chi soffre di calcolosi renale?
La risposta giunge da una recente pubblicazione del Nice (National Institute for Health and Clinical Excellence), organizzazione inglese che promuove le linee guida per una buona pratica clinica in medicina. I punti forti della dieta suggerita sono: ottima idratazione, moderazione nell’apporto di sale consumo di adeguate quantità di calcio. A questo si aggiunge la raccomandazione di mantenere uno stile di vita salutare anche per prevenire l’eccesso di peso.
Aggiungere il limone
Ma come si è arrivati a queste indicazioni? «Prima di rispondere — chiarisce Domenico Prezioso, professore di Urologia all’Università Federico II di Napoli — va ricordato che, come abbiamo riportato in un lavoro condotto con alcuni dei principali esperti italiani, pubblicato su Archivio Italiano di Urologia ed Andrologia, oggi possiamo, con semplici esami di laboratorio, identificare le alterazioni dei componenti delle urine che portano alla formazione dei calcoli e indirizzare i pazienti a un regime alimentare che le contrasti in modo specifico. In ogni caso, il cardine della dieta è l’ idratazione il cui livello si può valutare controllando il colore delle urine che deve essere giallo paglierino tenue. L’idratazione è fondamentale per diluire le urine e ostacolare l’aggregazione di quei componenti che possono portare alla formazione di cristalli e quindi di microcalcoli e poi di calcoli. Utile aggiungere all’acqua del succo di limone perché i citrati inibiscono la precipitazione di cristalli nelle urine».
Occhio al sale
Perché è importante ridurre il sale? «Una moderata restrizione salina aiuta a ridurre l’escrezione di calcio nell’urina e di conseguenza la formazione di calcoli contenenti calcio, la maggioranza»
Non si dovrebbe ridurre anche il calcio?
«Contrariamente a quanto si pensava può rivelarsi controproducente. La ragione sta negli ossalati, composti che, una volta escreti con le urine, si possono legare al calcio, formando cristalli e quindi calcoli. Ma il calcio assunto con la dieta nelle quantità suggerite dallo specialista può legarsi agli ossalati a livello intestinale riducendone l’assorbimento e quindi la quantità nelle urine. Fra gli alimenti più ricchi di ossalati ci sono spinaci, bietole, frutta secca oleosa, cacao, derivati della soia».
E se i calcoli sono costituiti da acido urico?
«Questa calcolosi colpisce per lo più gli anziani per motivi metabolici di iperproduzione di acido urico; in questi casi, limitare le carni, specie rosse e, se necessario, dimagrire»
(Salute, Corriere)