fbpx

Archivio dei tag prostata

PER LA SALUTE DELLA PROSTATA UNO STILE DI VITA DAVVERO SANO FA LA DIFFERENZA

Per il cibo non esistono divieti assoluti. La parola-chiave è «buon senso», che invita a seguire una dieta variegata, ricca in frutta, verdura, pesce e povera di grassi

Alimentazione, attività fisica, stili di vita.
La salute maschile passa anche da qui. E poiché l’ingrossamento della ghiandola prostatica è un fatto naturale e inevitabile, sarebbe bene che tutti gli uomini seguissero pochi semplici regole che possono aiutarli almeno a ritardare e arginare la comparsa di problemi.

Idratazione adeguata ma poco alcol
«Fare regolarmente movimento e una manciata di buone abitudini quotidiane contribuiscono a migliorare i disturbi minzionali —: è importante un’adeguata idratazione (due litri di acqua al giorno), così come evitare superalcolici e pranzi troppo abbondanti. Vino e birra sono ammessi con moderazione, così come gli aperitivi: gli eccessi, specie quelli con le bevande alcoliche, fanno sempre male. Ma se non si beve a sufficienza, aumenta la concentrazione delle urine che crea un habitat ideale per le infezioni batteriche.
Un modo molto semplice per regolarsi è guardare il colore delle proprie urine:
– se sono giallo intenso o arancioni è segno che sono troppo concentrate e bisogna bere di più;
– se giallo paglierino o tendenti al bianco, invece, nessun problema, significa che stiamo assumendo la giusta dose di liquidi

A tavola
È meglio non esagerare nel consumo di tutto ciò che interferisce con gli equilibri ormonali e altera la diuresi. «Spezie piccanti (pepe, caffè, crostacei e alcolici sono considerati “afrodisiaci”, ma in realtà infiammano la ghiandola prostatica creando un artificiale impulso al coito —. Non fanno quindi bene, specie a chi già soffre di frequenti irritazioni nell’area. E a proposito d’infiammazione bisogna ricordare che intestino e prostata, per via della loro vicinanza anatomica, sono in grado d’influenzarsi reciprocamente in negativo quando uno dei due è “disturbato”. Stipsi cronica e diarrea possono infastidire la ghiandola, aggravando disturbi minzionali dovuti a prostatite e ipertrofia: conquistare una buona puntualità del proprio intestino è quindi una strategia assai utile.

Sbalzi di temperatura
Attenzione, poi, agli improvvisi passaggi caldo-freddo o viceversa. Per chi ha una forma ostruttiva di ipertrofia è utile schivare gli sbalzi di temperatura: soprattutto il raffreddamento improvviso dovuto all’aria condizionata può aggravare la situazione e provocare una ritenzione acuta d’urina con la necessità di ricorrere al catetere per disostruire l’area.

Fumo
Altro aspetto determinante e poco noto ai diretti interessati sono i problemi provocati dal tabacco nell’area genitale: il fumo può causare disfunzione erettile e impotenza nei maschi. «I danni ai vasi sanguigni causati dal fumo si ripercuotono anche sulla salute sulla capacità di erezione del pene, che è un organo molto vascolarizzato e che dipende per la sua funzionalità proprio da un corretto afflusso di sangue —: quando questo è ridotto, o la pressione è insufficiente, possono presentarsi problemi di disfunzione erettile. Nell’uomo, poi, il fumo riduce la qualità del liquido seminale compromettendo la motilità degli spermatozoi e riducendo la loro capacità di fecondare l’ovocita femminile».

Attività sportiva
Veniamo al capitolo sport: «Praticare attività fisica regolarmente, anche solo una camminata di 30 minuti al giorno, è un toccasana. Gli sport con prevalente movimento delle gambe (come corsa e nuoto) hanno effetto decongestionante. Solo, per chi soffre di prostatite, meglio limitare la bici, che favorisce microtraumi perineali che possono accentuare l’infiammazione prostatica. Che gli uomini con ipertrofia, con difficoltà anche notevoli a urinare, non possano pedalare è una leggenda metropolitana. Solo è meglio usare la sella con il buco centrale e pantaloncini ad hoc (pelle di daino e protezione perineo) per chi fa attività prolungata, mentre in città va benissimo quella imbottita. Anche moto, equitazione e canottaggio sollecitano molto il pavimento pelvico e possono infiammare la prostata, per cui è consigliabile l’uso di equipaggiamenti specifici».

Attività sessuale
Non c’è alcuna controindicazione anche all’attività sessuale che non solo non è nociva, ma se praticata con regolarità e senza eccessi (quali coiti interrotti, ripetuti in breve tempo o eiaculazione volutamente ritardata a lungo) ha effetti benefici. L’astinenza prolungata, infatti, provoca il ristagno delle secrezioni nella ghiandola prostatica favorendone la congestione e quindi possibili infezioni e infiammazioni.
(Salute, Corriere)

LA BICICLETTA FA MALE ALLA PROSTATA?

Nessun rischio di disfunzione erettile e infertilità per chi passa ogni settimana molte ore in sella. Dubbi minimi invece sul possibile legame con lo sviluppo di un tumore

La controversia è aperta da tempo, il sospetto talvolta riaffiora: possibile che gli uomini amanti della bici siano esposti a un rischio maggiore di disturbi urogenitali? Ovvero, pedalare molte ore alla settimana può favorire problemi seri come disfunzione erettile, infertilità o persino tumore alla prostata? La risposta è rassicurante, secondo l’esito di uno studio pubb. sul Journal of Men’s Health : valutata le probabilità di ammalarsi di 5.300 ciclisti fra i 16 e gli 88 anni abituati a stare in sella per un tempo variabile fra le 3 e le 9 ore alla settimana. Lo studio avanza un’ipotesi, ma servono conferme: esaminato i dati con l’intento di verificare se esista un legame fra l’andare regolarmente più ore in bici e l’insorgenza di problemi per la salute maschile».

Risultati Gli esiti indicano che non c’è alcuna correlazione fra il tempo trascorso in sella e disfunzione erettile (risultata più frequente fra chi soffre d’ipertensione, fuma o a un’età superiore ai 60 anni) o infertilità,  appare lievemente aumentato il rischio di carcinoma prostatico fra gli ultracinquantenni che pedalano più di quattro ore alla settimana. Ma, come sottolineano i ricercatori stessi, «sebbene pare che molte ore sulla bici facciano crescere il livello di Psa (l’antigene specifico prostatico che indica la presenza d’infiammazioni dell’organo) servono conferme e più approfondite analisi per capire se il lieve rischio di cancro emerso non sia dovuto ad altri fattori, primo fra tutti l’età, visto che il tumore alla prostata è il più frequente fra i maschi».

Una relazione con il tumore ai testicoli Nessuno studio finora aveva dimostrato un nesso fra ciclismo e carcinoma prostatico, che potrebbe essere dovuto ai traumi perineali riportati da chi trascorre molte ore sul sellino, mentre erano già emerse evidenze che stabilivano una relazione con il tumore ai testicoli, per via dei traumi ripetuti allo scroto, e con la prostatite. «La bicicletta fa benissimo alla zona pelvica perché attraverso la pompa muscolare delle gambe viene attivata la circolazione venosa».

(Salute, Corriere)