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La CREMA SOLARE SCADE?Come capirlo per non correre rischi

In mancanza di una data di fine utilizzo, ci sono comunque dei segnali rivelatori per capire che il prodotto è andato a male

Andrebbe usata tutto l’anno
Non appena la stagione calda entra nel vivo, molti di noi si mettono a rovistare nel proprio arsenale beauty alla ricerca della crema solare. Che in realtà sarebbe meglio usare tutto l’anno, anche quando fa freddo (perché i raggi del sole ci sono lo stesso), ma siccome lo fanno in pochi, questo significa che il prodotto in questione è lì inutilizzato da almeno un anno. E a questo punto la domanda sorge spontanea: la lozione solare si può ancora usare oppure è ormai scaduta?

I solari scadono. Punto
Esattamente come i medicinali, anche la crema solare ha una data di scadenza, quindi il vecchio flacone di prodotto di cui sopra potrebbe non essere così sicuro come si potrebbe pensare. E la scritta «da usare entro» riportata sulla confezione è tutto fuorché un semplice suggerimento.

Aumenta il rischio di scottature
«La crema solare indubbiamente scade – e ci sarà sempre la data di scadenza stampata da qualche parte sulla confezione, il che significa che usare il prodotto oltre quella data ne vanifica le proprietà protettive, aumentando inoltre il rischio di scottature». Mai usare una crema solare oltre la data di scadenza.

Se manca la data
Secondo quanto riportato dalla Food and Drug Administration, un prodotto solare mantiene inalterate le sue proprietà per tre anni. Nel caso in cui però sulla confezione non venga riportata alcuna data di scadenza, sarebbe opportuno scrivere la data di acquisto sulla bottiglia, così da sapere quando è il momento di buttarla via.

Attenzione ai cambiamenti (e all’odore)
«Se si porta la crema solare in spiaggia e la si lascia sotto il sole, potrebbe alterarsi e quindi andare a male prima della data di scadenza – ecco perché è indispensabile prestare attenzione a eventuali cambiamenti del prodotto e buttare via tutto se ci si accorge che la crema solare ha un colore o una consistenza diversi oppure anche un odore sgradevole».

La giusta quantità: solo 4 applicazioni
La cosa più importante da ricordare è che per avere una protezione completa dai raggi nocivi del sole, è necessario usare la giusta quantità di crema solare. «Bisognerebbe usare una dose di prodotto pari alla grandezza di un bicchiere di vetro – e ricordarsi di applicarlo nuovamente dopo due ore. Così facendo, non occorre nemmeno preoccuparsi della data di scadenza, perché una confezione di crema solare da 120 ml dovrebbe tecnicamente bastare solo per quattro applicazioni».
(Salute, Corriere)

LE REGOLE PER LA «GIUSTA» ABBRONZATURA: CREME PROTETTIVE E NIENTE ESAGERAZIONI

Il sole è un vero antistress naturale, stimola la produzione di vitamina D e aiuta in molte malattie, ma un’esposizione eccessiva può avere conseguenze deleterie e provocare effetti cancerogeni


Gli effetti benefici
Dopo mesi di clausura, finalmente possiamo goderci le belle giornate estive,
magari prendendo il sole al parco, in piscina o, per i più fortunati, in riva al mare. L’esposizione ai raggi solari è un toccasana per molti aspetti, ma non bisogna esagerare, pena un rischio maggiore di sviluppare tumori cutanei e non solo. Quali sono i principali effetti benefici che derivano dall’esposizione solare? «Il sole è un antistress naturale. Stimola e regola infatti il rilascio di alcuni ormoni alleati del benessere, come

  • la serotonina, l’ormone del buonumore,
  • le endorfine, sostanze implicate nei meccanismi del piacere e dell’appagamento
  • la melatonina, induttore del sonno.

Quest’ultima raggiunge alti livelli nelle ore notturne e la sua produzione si attiva quando la luce diurna viene meno. Immagazzinando una buona dose di sole durante il giorno, a fine giornata i livelli di melatonina si alzeranno —. L’esposizione alla luce solare è fondamentale anche perché stimola la produzione di vitamina D, necessaria all’assorbimento del calcio a livello intestinale e quindi valida alleata nella prevenzione dell’osteoporosi. Ancora ha effetti positivi su molte malattie cutanee (come dermatite atopica e psoriasi) e persino sull’apparato cardiovascolare, in quanto la pelle foto esposta rilascia ossido nitrico che riduce la pressione arteriosa».

I pericoli
Perché può far male? «L’esposizione continuativa e protratta ai raggi solari ha effetti cancerogeni, favorendo l’accumulo di mutazioni nelle cellule
dell’epidermide e quindi lo sviluppo di tumori cutanei. Il più frequente è il
carcinoma basocellulare, seguito dal carcinoma squamocellulare, che può essere più aggressivo e, nei casi più avanzati, quando non trattato subito, può dare metastasi. L’esposizione intensa ed intermittente, specie in giovane età, è invece implicata soprattutto nello sviluppo del tumore cutaneo più pericoloso, il melanoma. L’esposizione prolungata ai raggi UV è la principale responsabile dell’invecchiamento precoce della pelle, favorendo la formazione di rughe e macchie cutanee».

Quei segnali da non trascurare
Come si riconoscono i tumori cutanei? «Le cheratosi attiniche sono considerate i più importanti precursori del carcinoma squamocellulare della cute, anche se, secondo studi recenti, sarebbero piuttosto la prima manifestazione locale di tale tumore. Si presentano soprattutto sulle aree cutanee fotoesposte, come piccole chiazze asintomatiche, con dimensioni variabili (in media intorno ai 5 mm), di colorito rossastro o, più raramente, brunastro. Di solito la superficie risulta rugosa, con piccole crosticine. Il carcinoma basocellulare si può manifestare con piccole erosioni superficiali, di colore variabile dal rosa al marrone che appaiono soprattutto sul tronco, oppure con lesioni nodulari rilevate e palpabili, più comuni su testa e collo, che nel tempo tendono a sanguinare e a ulcerarsi. Per quanto riguarda il melanoma, più spesso insorge come un neo, con caratteristiche diverse rispetto a tutti gli altri nevi presenti, il cosiddetto “brutto anatroccolo”, e più raramente su un neo preesistente. Le modifiche che possono essere individuate seguendo la regola dell’ “ABCDE”, ovvero il neo sospetto presenta:
Asimmetria di forma,
Bordi frastagliati,
Colore variegato,
Dimensioni sopra i 5 mm in aumento e tende a
Evolversi
,
mostrando in un tempo piuttosto breve cambiamenti di aspetto e dimensioni».
(Salute, Corriere)

LA CREMA SOLARE NON SERVE SE LA PELLE È GIÀ ABBRONZATA O SCURA. VERO O FALSO?

Spesso, dopo i primi giorni di mare o le prime ore trascorse al sole, si può cadere nella tentazione di non mettere la crema solare.

Questo perché c’è la credenza secondo la quale la pelle già abbronzata sia “protetta” dalle radiazioni solari e, perciò, non necessita di una crema solare con una protezione adeguata. Sarà vero? Lo abbiamo chiesto alla dottoressa Ylenia Balice, dermatologa e tricologa di Humanitas San Pio X.

FALSO Gli effetti dannosi del sole tendono a manifestarsi con maggior evidenza nei primi giorni di esposizione. Trascorsi i primi giorni, la cute appare abbronzata e i rossori e le irritazioni tipiche delle prime fasi tendono a essere meno visibili. L’abbronzatura è un meccanismo di difesa naturale della pelle dal sole che può fornire una leggera protezione contro le scottature, ma nulla può contro i danni profondi dei raggi ultravioletti. Quindi, anche se la pelle appare ormai dorata, è bene continuare a proteggerla con il filtro più opportuno sulla base del proprio fototipo; infatti chi ha un fototipo chiaro e lentigginoso tende a scottarsi più facilmente, persone con fototipo più scuro si scottano di rado e si abbronzano con più facilità. Le scottature e gli eritemi solari sono solo il segno più evidente e precoce dei danni del sole. Comportamenti scorretti nell’esposizione solare possono determinare però, nel corso della vita, l’insorgenza di tumori della pelle oltre che un fotoinvecchiamento precoce. Il ruolo della crema doposole è invece quello di donare idratazione alla pelle dopo l’esposizione al sole. In molti casi i doposole in commercio contengono anche sostanze ad azione lenitiva e rinfrescante che alleviano la sensazione di bruciore e l’arrossamento dovuto alle scottature. Sono però prodotti che non possono avere alcun effetto benefico sugli eventuali danni provocati dai raggi ultravioletti e quindi non sostituiscono in alcun modo l’applicazione della protezione solare durante la giornata.
(Salute, Humanitas)