Dal molecolare a quello della saliva; pro e contro delle 4 analisi disponibili
Di fronte all’aumento delle velocità di circolazione del coronavirus come si fa a capire se si è contagiati o meno? Ad oggi sono 4 i metodi più diffusi. Ma va subito detto che su questo fronte sono in arrivo molte novità tecnologiche che – quando saranno validate dalle autorità sanitarie, in alcuni casi nel giro di poche settimane – renderanno alcuni tipi di controllo facili e veloci.
Il TAMPONE: è il test attualmente più affidabile. Viene prelevato con una sorta di cotton-fioc molto lungo che si infila nel naso e nella bocca. Il materiale raccolto dai bastoncini viene analizzato attraverso metodi chimici che amplificano i geni del virus. È importante sapere che i tamponi vengono analizzati solo in laboratori specializzati generalmente pubblici (solo alcune Regioni, tra cui Lazio e Campania, hanno da poco aperto ai privati) indicati dalle autorità sanitarie. L’analisi in media richiede dalle due alle sei ore.
Il TEST RAPIDO: Per questo tipo di controllo è previsto un prelievo molto simile a quello del tampone “normale”. Per il rapido non vengono cercati i geni del virus bensì le sue proteine (antigeni). I tempi di risposta sono molto brevi (circa 15 minuti), ma la sensibilità e specificità di questo test sono inferiori a quelle del test molecolare. Questo “tampone rapido”, è stato recentemente introdotto per le situazioni, per esempio nello screening dei passeggeri negli aeroporti, dove è, importante avere una risposta in tempi estremamente brevi.
Il test del sangue (o immunologico): verifica la presenza nel sangue degli anticorpi che il sistema immunitario del nostro corpo produce automaticamente per combattere l’infezione, la loro tipologia (IgG, IgM, IgA), ed eventualmente la loro quantità.
Il sierologico: fa capire se si è entrati in contatto con il virus, ma non può far capire se l’infezione è in corso oppure no. Questo test richiede un prelievo di sangue e viene effettuato presso laboratori specializzati. I test sierologici rapidi sono semplificati e non sempre affidabili.
Test salivari: recentemente sono stati proposti test che utilizzano come campione da analizzare la saliva. Come per i tamponi, anche per i test salivari esistono test di tipo molecolare (che rilevano la presenza nel campione dell’RNA del virus) e di tipo antigenico (che rilevano nel campione le proteine virali) e danno risposte solo di tipo qualitativo, dicono cioè soltanto se nell’organismo sono presenti gli anticorpi. Sono utili soprattutto nelle scuole per selezionare casi da sottoporre al tampone “classico”.
Tamponcini: Questo tamponcino, più corto del cotton-fioc legato al tampone classico, può essere manovrato direttamente dal paziente (è come mettersi le dita nel naso) e può essere analizzato da un macchinario che costa solo mille euro e che dà risposta nel giro di dieci minuti. La validazione italiana di questa soluzione è però ancora in corso.
(Salute, Il Messaggero)
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