CHE COSA È LA POLMONITE, I SINTOMI LE TERAPIE E LE POSSIBILI COMPLICANZE

La malattia è spesso causata da un’infezione di tipo batterico. Quando trascurata, può portare a gravi complicanze come insufficienza respiratoria e sepsi

La polmonite, che ha causato la morte dell’attore americano Van Kilmer, è una malattia seria che non va presa sotto gamba, anche se nella maggior parte dei casi un trattamento adeguato consente una perfetta guarigione. E non è neppure necessario il ricovero in ospedale: più dell’80 per cento delle polmoniti può essere gestito a casa. Tuttavia la polmonite, in particolare di origine batterica, se trascurata può causare serie complicanze.

GLI AGENTI INFETTIVI: BATTERI, VIRUS E FUNGHI
La polmonite è un processo infiammatorio a carico dei polmoni in genere di natura infettiva. Gli alveoli, strutture a grappolo che si trovano al termine dei bronchi, infiammandosi si riempiono di liquido e rendono difficoltosa la respirazione e, di conseguenza, anche gli scambi tra aria e sangue. Il batterio più spesso responsabile è lo Streptococcus pneumoniae, ma possono essere chiamati in causa anche virus, microrganismi «atipici» tra cui • il Mycoplasma e la Chlamydia, e molto più di rado funghi. Esistono anche le forme virali, ma i virus agiscono soprattutto da «facilitatori» di sovrainfezioni batteriche, come accade per esempio con l’influenza che si può complicare con una polmonite batterica.

I SINTOMI
Le polmoniti si possono presentare con quadri molto diversi. I sintomi più caratteristici comunque sono la febbre, la tosse stizzosa o produttiva (grassa), il malessere generale e soprattutto la mancanza di fiato, dolori al pezzo più forti con la respirazione profonda o per lo sforzo di tossire. Le polmoniti causate da germi atipici come il Mycoplasma pneumoniae hanno in genere un esordio più graduale e sono spesso accompagnate da sintomi non polmonari come mal di testa, dolori muscolari e nausea. Non solo, mentre nel caso delle polmoniti batteriche, auscultando i polmoni con lo stetoscopio, il medico sente rumori che segnalano la presenza di liquidi anomali negli alveoli polmonari, nelle polmoniti atipiche questi si sentono meno.

LA DIAGNOSI
Non sempre è necessario ricorrere alla radiografia del torace per determinare addensamenti polmonari. In alcuni casi possono bastare un’attenta visita e l’auscultazione dei polmoni con lo stetoscopio per avviare un trattamento mirato. Se il paziente risponde bene alla terapia non occorre fare altro. Diversamente, nei casi dubbi, conviene fare la radiografia, talvolta può persino rendersi necessaria una Tac, se la radiografia è negativa. Anche al termine della terapia non è sempre indispensabile effettuare una radiografia per verificare la completa guarigione.

LE TERAPIE
Le forme batteriche e quelle causate da microrganismi atipici si curano con antibiotici. Nella maggior parte dei casi il farmaco più adatto viene individuato in modo empirico in relazione alle caratteristiche del paziente, ai germi circolanti e alla gravità dei disturbi, in quanto nella maggior parte dei casi non si riesce a identificare l’agente infettivo. Possono poi essere utili farmaci sintomatici per mitigare la febbre e la tosse. Affinché la terapia abbia successo è fondamentale prendere l’antibiotico seguendo con attenzione le indicazioni del medico. Interromperla prima del necessario espone al rischio di sviluppare resistenze, mentre prolungarla oltre le indicazioni delle linee guida favorisce gli effetti collaterali, dalla diarrea alla nausea a seconda del tipo di antibiotico utilizzato. Per la maggior parte delle polmoniti è sufficiente • un trattamento di 5 – 7 giorni, tenendo presente che prima di trarre conclusioni sull’efficacia o meno dell’antibiotico scelto occorre aspettare almeno 72 ore. Inutile e potenzialmente dannoso cambiare l’antibiotico senza aver atteso questo lasso di tempo, salvo particolari eccezioni.

LE COMPLICANZE
Senza trattamenti adeguati o in caso di persone fragili e immunodepresse la malattia può richiedere la necessità di un ricovero. Le complicanze possono essere diverse come difficoltà respiratorie gravi che possono rendere necessaria la ventilazione meccanica, la sepsi, ovvero quando i batteri della polmonite passano nel flusso sanguigno causando così un’infezione diffusa a più organi. Quando l’infiammazione interessa la pleura, la membrana che riveste i polmoni, può verificarsi versamento pleurico, pleurite, ascesso polmonare.

LE VACCINAZIONI
Per ridurre il rischio di sviluppare la polmonite possono essere utili alcune vaccinazioni. I vaccini consigliati sono quello contro lo pneumococco, batterio più spesso responsabile di polmoniti, e quello contro l’influenza, in quanto il virus influenzale può aprire la strada a sovrainfezioni batteriche che possono portare alla polmonite.

(Salute, Corriere)